Il Rugby Lugano torna vincente dalla lunga trasferta a La Chaux-de-Fonds , 14 a 22 lo score finale.
Buona e sofferta prestazione dei ticinesi in terra romanda. Partono bene i bianconeri, con veloci
azioni alla mano, continuità e già la possibilità di andare in meta nei primi minuti di gioco, ma
un’ingenuità, punita dall’arbitro con troppo zelo, costa ai ticinesi dieci minuti in inferiorità numerica.
Tornati quindici contro quindici, é il buon Di Rosa, di livello la sua prestazione nel difficile ruolo di
pilone, a concludere in meta una corale azione, con cambio di senso, che ha letteralmente sorpreso
l’eccellente difesa dei padroni di casa, un rugby, questo, apprezzato e non poco da coach Borghetti e
occorre dire, applaudito anche dal pubblico di casa.
Piano piano, però, la partita cambia e scivola nelle mani de La Chaux-de-Fonds, i romandi vincono
tutte le mischie e la pessima gestione di Lugano nelle touche comporta possesso totale di palla e
territorio da parte dei padroni di casa. La superiorità de La Chaux-de-Fonds , netta, in mischia chiusa,
sarà costante per tutto il match e penalizzante per il gioco dei ticinesi. Nonostante tutto questo
possesso palla, gli attacchi dei padroni di casa, risultano sterili e Lugano riesce a contenere, fino a
che, incredibilmente, tutti, da difesa schierata, si dimenticano di difendere un’azione solitaria del
pilone avversario, che segna in mezzo ai pali ,senza essere nemmeno sfiorato da nessun bianconero.
Un errore difensivo, grossolano, che non ha giustificazioni.
Sul 7 a 5, è Leonardo Iandiorio, oggi schierato all’apertura, a prendere in mano la squadra, prima con
una meta di rapina, poi, nella seconda frazione di gioco, con un’altra segnatura pesante che chiude di
fatto il match e in mezzo un piazzato non facile. A ciò, aggiungiamo, l’intelligente gioco al piede che
mette nell’area difensiva i padroni di casa, come da piano di gioco concordato, una prestazione,
quella del dieci luganese, che sfiora la perfezione, eletto, alla fine, uomo del match. Termina, nel
migliore dei modi, un match durissimo sul piano fisico, al quale Lugano arriva con quattro esordienti, i
bianconeri, palla in mano, hanno espresso un buon gioco, da registrare, però, qualche errore di
troppo in fase conclusiva, troppi placcaggi sbagliati e una preoccupante, ormai cronica, carenza di
piloni, ruolo per cui, da regolamento, occorre essere adeguatamente preparati. Da sottolineare,
infine, le buone prestazioni del giovane Ottoboni e di Minisini, alla sua prima volta da titolare all’ala.
Sabato, ancora una trasferta, sul campo di Basilea dove, storicamente, Lugano non ha mai fatto bene,
ma c’è la volontà di cambiare la storia.
Formazione:
15 Bernasconi, 14 Minisini (Schuemperli), 13 Mazzi, 12 Serventi, 11 Leonardi (Riserbato), 10 Iandiorio,
9 Ottoboni, 8 Peri, 7 Rastelli, 6 Pellegrini (Sarier) ,5 Vettorel, 4 Polti, 3 Santarelli, 2 Pellegrino, 1 Di
Rosa
N.E: Veluppillai e Benvegnu
Marcatori:
calci piazzati: 1 Iandiorio
mete : 2 Iandiorio, 1 Di Rosa
trasformazioni: 2 Iandiorio
cartellini: 1 bianco Rastelli
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