LUGANO, 24 marzo - Il weekend in via di conclusione resterà negli annali del club. Tutti i nostri ragazzi erano impegnati in varie competizioni. Sono scesi in campo un totale di 23 giocatori, divisi tra i campi di Cusago (cat. U12 con Leandro, Marco, Giovanni, Damiano e Nathan), sul Crespi di Milano (cat. U16 con Giovanni, Stefano e Gionata) e soprattutto sul campo dei Mosquitos a Muggiò (Monza-Brianza) con la prima squadra a XV composta totalmente dai nostri ragazzi (una U15 mista a U18 e U14 nati 2006). La primavera del club comincia quindi nel migliore dei modi e ripaga tutti gli allenamenti dell'autunno e dell'inverno.
In particolare, per la prima volta è stato possibile schierare un'intera squadra a 15 giocatori senza aiuti "esterni". È frutto di un compromesso (la presenza di un U18 e tre U14 nati 2006), ma lo stesso valeva per gli avversari, i Mosquitos. Al di là delle eccezioni, è un traguardo importante per il club, che aveva l'obiettivo di dimostrare quanto i nostri ragazzi possano farcela "da soli", sia come club ma soprattutto in campo.
E la risposta in campo è stata più che positiva. I 15 ragazzi scesi in campo hanno sfidato il primo tepore primaverile senza cambi e la mischia a 8 con spinta. Dopo un primo tempo giocato alla pari ma terminato in vantaggio 14 a 7, negli altri due tempi i ragazzi hanno man mano alzato i giri del proprio motore, concedendo sempre meno agli avversari e portando a casa una vittoria per 46-14, consapevoli di aver giocato un bel rugby fatto di una solida difesa, grandi penetrazioni e gioco al largo, con la soddisfazione di aver vestito la maglia del club.
Michael, Juan, Marko, Stefano, Simone, Michele, Tito, Jano (capitano), Davide, Simon, Antonio, Andrea, Giulio, Matthieu e Riccardo hanno vissuto un'esperienza che fino ad oggi nessun ragazzo del club ha potuto fare. Coach Nicola è davvero contento, fiero e orgoglioso di quanto visto in campo, tanto che, faticando a trovare il migliore in campo, ha nominato tutto il pacchetto di mischia come uomo partita. Non perché superiore ai tre-quarti (anche loro protagonisti di una grande partita), ma per il costante sostegno alle loro giocate e soprattutto perché capaci di rubare una mischia chiusa a 5 metri dalla propria meta a pochi minuti dalla fine, impedendo agli avversari una concreta possibilità di segnare.
Certo, non tutti gli aspetti tecnico-tattici hanno funzionato alla perfezione, ma il quadro complessivo è più che positivo. Resta quindi ancora tanto lavoro da fare ma la strada è quella giusta. I numeri sono in crescita, sicuramente ancora insufficienti e lontani per una piena autonomia, ma una casa viene su mattone dopo mattone!